27 Mar Di che pasta siamo fatti?
DI CHE PASTA SIAMO FATTI?
Avete mai sentito parlare di indice glicemico (IG)?
Si tratta della velocità con cui aumenta lo zucchero nel sangue dopo aver consumato un alimento.
Più velocemente aumenta la glicemia, più rapidamente viene richiamata insulina dal pancreas la quale, “arrabbiata” di dover svolgere troppo in fretta il suo lavoro, determina accumulo di grasso a
livello soprattutto dell’addome, aumentando i fattori di rischio di malattie cardiovascolari..
La pasta ha un indice glicemico moderato, che è però influenzato da alcune variabili: il tipo di pasta, il condimento e la cottura.
Infatti, i carboidrati complessi, se assunti da soli, vengono assorbiti più velocemente, con l’aumento glicemico che ne consegue! Se assunti, invece, insieme a fibre, proteine o grassi, la digestione è
rallentata e la glicemia non subisce variazioni significative. Meglio quindi una pasta condita con pesto ed una pioggia di noci sbriciolate, piuttosto che un piatto di pasta in bianco!
Anche la cottura non è da sottovalutare: sapevate che la pasta al dente ha un IG inferiore rispetto alla pasta scotta?
Il concetto di indice glicemico, però, non ci basta. Ben più importante, infatti, è il carico glicemico, ovvero il prodotto tra IG e quantità di carboidrati ingerita. Ad esempio, se prendiamo le carote bollite, ci spaventeremmo per il loro elevato IG. Ma la quantità di carboidrati in esse contenute è talmente basso che per avere un reale effetto sulla glicemia dovremmo mangiarne più di mezzo
chilo!
Per cui, anche se l’IG è elevato, l’effetto sulla glicemia può essere minimo se si considerano
anche le porzioni.